Variante al Piano Regolatore Generale di Roma

Cosa cambia con la Delibera n. 169/2024. Una guida operativa per tecnici, imprese e cittadini sulle novità urbanistiche introdotte da Roma Capitale: dalla classificazione delle destinazioni d’uso agli incentivi per la rigenerazione urbana.

L’urbanistica romana compie un importante passo avanti verso l’aggiornamento del proprio assetto normativo. Con la Delibera dell’Assemblea Capitolina n. 169 dell’11 dicembre 2024, è stata adottata una variante parziale alle Norme Tecniche di Attuazione (NTA) del Piano Regolatore Generale (PRG) vigente. Tale intervento risponde all’esigenza di armonizzare il PRG alle recenti normative nazionali e regionali, semplificare le procedure amministrative e favorire un uso sostenibile del suolo.

Finalità della variante

Le modifiche introdotte si articolano in tre macro-obiettivi:

  • Chiarimenti normativi: Riformulazione di articoli per garantire maggiore chiarezza interpretativa.
  • Aggiornamenti legislativi: Allineamento con normative come il Testo Unico dell’Edilizia (DPR 380/2001), la L.R. n. 7/2017 sulla Rigenerazione Urbana e il Piano Casa (L.R. n. 21/2009).
  • Snellimento dei procedimenti: Ottimizzazione delle istruttorie e cooperazione tra uffici per velocizzare l’iter autorizzativo.

Modifiche principali

a. Destinazioni d’uso

L’articolo 6 è stato aggiornato per recepire l’art. 23-ter del DPR 380/2001, classificando le destinazioni in cinque categorie funzionali:

  • Residenziale
  • Turistico-ricettiva
  • Produttiva e direzionale
  • Commerciale
  • Rurale

Importanti anche le limitazioni alle “abitazioni ad uso ricettivo” nei tessuti storici (es. bed and breakfast, case vacanza).

b. Rigenerazione urbana

L’art. 21 prevede incentivi per favorire la sostituzione edilizia e la riqualificazione degli immobili degradati. Viene inoltre introdotto l’art. 21bis per la gestione degli edifici abbandonati e l’art. 21ter per il registro dei crediti edilizi.

c. Edilizia Residenziale Sociale (ERS)

Il nuovo art. 6bis riconosce l’ERS come servizio economico di interesse generale, favorendo l’integrazione urbanistica e sociale.

d. Standard urbanistici e parcheggi

Gli articoli 7 e 8 rivedono il calcolo dei carichi urbanistici, rendendo più flessibili le modalità di reperimento degli standard e includendo la monetizzazione in caso di impossibilità di reperimento.

e. Tessuti urbani della città storica

Numerosi articoli (dal 24 al 35bis) sono stati modificati per tutelare il patrimonio edilizio, limitare i frazionamenti e garantire il mantenimento della funzione residenziale nei tessuti storici, in particolare nel Municipio I.

Misure di salvaguardia

Dal momento dell’adozione della variante, si applicano le misure di salvaguardia previste dall’art. 12, comma 3, del DPR 380/2001. Queste prevedono:

  • Sospensione del rilascio di titoli edilizi in contrasto con la variante adottata
  • Possibilità di rilascio in caso di doppia conformità: con le norme vigenti e con quelle adottate
  • Durata massima: 3 anni (o 5 in caso di avvio dell’iter approvativo entro un anno)

In conclusione la variante approvata rappresenta un aggiornamento fondamentale del PRG di Roma, volto a rendere le norme urbanistiche più coerenti con le esigenze attuali di sostenibilità, semplificazione e rigenerazione del territorio. È essenziale che professionisti, imprese e cittadini si aggiornino sui nuovi articoli e comprendano il regime transitorio di salvaguardia, al fine di evitare ritardi nelle pratiche edilizie e cogliere le opportunità offerte dal nuovo assetto normativo. Per approfondimenti tecnici è possibile consultare la Circolare esplicativa integrale disponibile presso gli uffici del Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica di Roma Capitale.