Recupero sottotetti, cambio d’uso e tolleranze: il TAR interviene

In un recente caso in Campania, il TAR ha affrontato la questione della legittimità edilizia, in particolare per quanto riguarda i piccoli abusi edilizi come i lievi spostamenti delle pareti e i cambiamenti di destinazione d’uso.

Il caso in questione riguarda il tentativo di trasformare un sottotetto da volume tecnico ad abitativo. Il Comune ha ordinato la demolizione degli abusi edilizi, che includevano il cambio di destinazione d’uso del sottotetto ad abitativo, l’aumento delle altezze interne, la realizzazione di piccoli ampliamenti volumetrici, la modifica delle altezze e la creazione di partizioni interne.

Il ricorrente ha sostenuto che l’aumento di volume era entro il 2% consentito, che i lavori interni erano di manutenzione straordinaria, che il cambio di destinazione d’uso era legittimo ai sensi della legge regionale, che la demolizione avrebbe danneggiato le parti legittime dell’edificio e che non era stata valutata la possibilità di regolarizzare i lavori.

Il TAR ha respinto il ricorso e ha confermato l’ordinanza di demolizione, sostenendo che gli abusi edilizi erano gravi e che non potevano essere sanati. Il TAR ha inoltre chiarito che le tolleranze costruttive non si applicano ai cambiamenti di destinazione d’uso e che i lavori interni non possono essere considerati di manutenzione straordinaria se comportano un aumento di volume o una modifica della destinazione d’uso.

Questo caso è un esempio importante di come i piccoli abusi edilizi possono essere considerati gravi e non sanabili. È importante consultare un geometra o un architetto per verificare la conformità dei propri lavori edilizi alle norme vigenti.


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