Il Decreto Legge 29 maggio 2024, n 69, convertito con modificazioni dalla Legge 24 luglio 2024, n 105, introduce importanti semplificazioni normative in ambito edilizio, con l’obiettivo di agevolare cittadini e professionisti nella gestione delle pratiche burocratiche.
Il provvedimento modifica il Testo Unico dell’Edilizia (DPR 380/2001) attraverso quattro principali aree di intervento, descritte nelle linee guida pubblicate a fine gennaio 2025.
Stato legittimo degli immobili.
Una delle novità più rilevanti riguarda la ridefinizione dello stato legittimo degli immobili, semplificando la documentazione necessaria per dimostrarne la conformità. Il DL prevede che lo stato legittimo possa essere attestato dal titolo abilitativo che ha disciplinato l’ultimo intervento edilizio sull’intero immobile, a condizione che l’amministrazione abbia verificato la legittimità dei titoli precedenti. Inoltre, vengono riconosciuti come titoli validi anche quelli rilasciati in sanatoria e le dichiarazioni asseverate dei tecnici sulle tolleranze costruttive ed esecutive.
Mutamento della destinazione d’uso
Il DL introduce semplificazioni per il cambio di destinazione d’uso, distinguendo tra:
– Mutamento urbanisticamente irrilevante (orizzontale): consentito liberamente all’interno della stessa categoria funzionale, salvo condizioni specifiche imposte dagli strumenti urbanistici comunali.
– Mutamento urbanisticamente rilevante (verticale): ammesso tra alcune categorie (residenziale, turistico-ricettiva, produttiva, direzionale, commerciale) nelle zone A, B e C, senza obbligo di reperire ulteriori aree per servizi pubblici e senza dover rispettare la dotazione minima di parcheggi.
– Mutamento con opere edilizie: il titolo abilitativo richiesto dipende dalla tipologia di intervento e può variare dalla SCIA alla CILA o al permesso di costruire.
Regolarizzazione delle difformità edilizie.
Per facilitare la sanatoria delle irregolarità edilizie, il DL introduce nuove soglie di tolleranza:
– Tolleranze costruttive: variazioni entro il 2% delle misure previste dal titolo edilizio non costituiscono violazione.
– Tolleranze maggiorate per immobili pre-24 maggio 2024: la percentuale massima varia dal 2% al 6% a seconda della superficie utile dell’unità immobiliare.
– Semplificazione della doppia conformità: per sanare parziali difformità dal permesso di costruire o dalla SCIA.
Adeguamento degli standard edilizi.
Infine, il DL Salva Casa, introduce modifiche per adeguare gli edifici alle trasformazioni urbane e sociali: Recupero dei sottotetti facilitato per favorire l’uso abitativo di spazi non sfruttati; Interventi di edilizia libera, ampliati per consentire una maggiore autonomia nelle opere minori senza necessità di titoli abilitativi; Certificato di agibilità semplificato per rendere più snello il processo di attestazione della sicurezza e dell’idoneità degli edifici.
In conclusione il DL Salva Casa rappresenta un passo importante verso una maggiore semplificazione burocratica e una regolamentazione più chiara per l’edilizia in Italia. L’obiettivo è garantire maggiore certezza del diritto ai cittadini e ai professionisti del settore, riducendo i tempi e i costi delle procedure amministrative.
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